Da un po’ di tempo ho imparato a evitare di farmi troppi problemi con la gente…
Le cosiddette “seghe mentali”, più che servire a qualcosa, finiscono per dare il risultato opposto, e cioè proprio quello che temevamo. E la cosa peggiore, è che questo non ci fa imparare la vera lezione, cioè quella di smettere di complicarci la vita, ma ci fa convincere che i nostri timori fossero perfettamente fondati, facendoci ripetere l’errore all’infinito.
Un uomo geloso, ad esempio, ossessionato dalla paura di essere tradito, perseguiterà a tal punto la sua donna, che questa, con tutte le probabilità, lo tradirà, innamorandosi di un uomo dolce e fiducioso. Una persona insicura, cui timore peggiore è quello di annoiare le persone, probabilmente domanderà in continuazione se sta annoiando l’interlocutore, risultando noiosa.
Bene, questo mio post serve proprio a non commettere più un errore che ho già commesso. Per quanto sia cambiata nel tempo, infatti, mi è rimasta ancora una paura…qualcosa di più forte di me. Sembra quasi ridicolo… ma il mio timore peggiore è quello di disturbare.
Quando chiamo qualcuno, quando mando un messaggio, persino quando sono gli altri a chiedermi un favore, questa paura si risveglia dentro di me. Io, ovviamente, odiandola, cerco di evitarla, di farla diventare solo un’eco nella mia mente, ma quella grida,e allora io non so più che fare. In queste situazioni, purtroppo molto frequenti, le mie frasi sono caratterizzate da formule come “se puoi”, “se ti va”, “se non è un problema” eccetera…
Col tempo la tua paura diventa talmente abile e disinvolta da mascherarsi da gentilezza per passare inosservata.
Forse, urlandolo al mondo, risolverò qualcosa… forse, farò solo la figura dell’idiota. Intanto, ormai il danno è fatto. Ecco a voi, un’altra parte di me.