domenica 16 gennaio 2011

LE TRIONFF DU FRANSE'


Siccome sto diventando più deficiente di quanto non sia di solito, e potrei seriamente:

a) acchiappare l'abat-jour sul comodino e darmela in testa fino a quando non comincio a parlare in una lingua straniera qualsiasi, anche trapassata (non si sa mai che torni di moda);
b) afferrare il gatto che mi dorme sulle chiappe da stamattina alle 11, da quando ho cominciato a studiare, e silurarlo fuori dalla finestra per stabilire un nuovo record di lancio del gatto e fare soldi a palate (oppure venire arrestata per maltrattamenti) e con questa scusa mollare l'università;
c) preparare una pozione alla romeoegiulietta e fingermi morta fino alla fine della prima sessione del 2011, col rischio di risvegliarmi dentro una bara e venir riesumata dopo cinquecento anni dalla troupe di “mistero” che mi appioppa chissà quale storia...

ho deciso di scrivere un post, che, valutando gli altri tre istinti, mi sembra il male minore... poi, dipende dai punti di vista.
Voglio farvi una lezione di francese, così, che magari se siete indecisi su quali studi intraprendere, posso esservi utile:
Allora...partiamo dal francese popolare, quello di tutti i giorni:
i francesi sono dei gran simpaticoni, quindi, quando si sentono annoiati, cambiano le lettere delle parole a loro piacimento... per esempio:
-se hanno voglia di dire “t” al posto di “q”, lo fanno, e non scherzo!!
-La “a”, a volte potrebbe essere troppo complicata da pronunciare, soprattutto se si ha appena finito di mangiare, allora la trasformano in “o”...
-Se una parola ha troppe consonanti messe insieme (come se non facesse parte della loro lingua), che ci fa? Si semplifica!! La parola “infarctus”, si può tranquillamente tramutare in “infractus”, che è anche una cazzata, perchè alla fine hanno spostato la consonante da una parte all'altra senza risolvere niente!

Praticamente IO, e tutti i disgraziati come me, devo imparare come degli ubriachi cambino la natura dei suoni a loro piacimento.
Come quando gli anziani non riescono a pronunciare le “x”, allora, anziché dire “sexy” dicono “secchisi”, e tutto è più semplice.
Come quando da piccola non riuscivo a dire “fuxia” e dicevo “fuschia”, come quando la mia vicina di casa spedì una lettera all'“impisi” anziché all' INPS. Che poi, lo sanno tutti...la “n” prima della “p” non va mica bene!
Ora sarei curiosa di comprare in Francia un libro di linguistica italiana, magari ci trovo scritto che in italiano popolare la “p” e la “s” non si toccano mai, e quindi “psicologo” va pronunciato “pissicologo”...
Non si sa mai nella vita

2 commenti:

  1. Sii manza sorella...il destino riserva brutti scherzi purtroppisi. XD
    Ho adorato questo articolo, soprattutto perchè io studio psicologia ad enna, in sicilia, e ti posso giurare che gli abitanti di enna ci chiamano pissicologi (tipo pissipissivieniquabelmicio).
    Aborro invece il lancio del gatto u.u

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  2. hahahaha tranquillo il mio gatto sta benissimo xD
    beato te che studi psicologia, io ero indecisa e ho scelto lingue, la cogliona xD

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