domenica 3 aprile 2011

Ali di polistirolo

Un bacio, un sorriso, un morso, e ancora un bacio, un morso, un altro sorriso...

Ed è come se un campanellino di cristallo tintinnasse intorno a te e illuminasse il mondo con le sue mille facciate.
Come se il sole avesse deciso di non tramontare mai, e di far risplendere per sempre i propri raggi sul suo sorriso… quel sorriso che avevi sempre sognato di avere tutto per te.
E quell’ istante di gioia paradisiaca ti fa ridere senza ragione, rende i tuoi occhi meravigliosi, le tue gote rosee e incantevoli… e vorresti che si cristallizzasse, si congelasse per sempre, perché il tuo cuore non ha bisogno d’altro per continuare a battere.

Ma quell'istante si frantuma, e quell’angelo del paradiso perde le sue ali di polistirolo e il suo sorriso di perla, e i suoi occhi ti feriscono come lame di ghiaccio, e ti gelano il cuore.

I cristalli tintinnano ora sulla tua pelle, quasi fossero l’unguento per curare le tue ferite… ma la ferita più grande è nel più profondo dell’anima, e niente potrà sanarla, se non il Tempo.

Il Tempo, che entità atroce… cancellare la ferita sarebbe negare la gioia immensa che l’ha preceduta… e tu non vuoi… non puoi concepirlo, sarebbe come strapparsi l’anima con le unghie, come eliminare gli ultimi brandelli del tuo cuore.

Così ti fai cullare dal dolore, finché una nuova luce risveglierà il tuo sorriso.

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